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"Sembra che la nostra società abbia scordato, presa nel vortice di una quotidianità che ha il sapore assoluto e amaro di una corsa al traguardo, l'importanza e il valore di quei giganti senza i quali, come diceva Bernardo di Chartres, il nostro sguardo sarebbe solo l'offuscato vedere del miope. I nostri vecchi, sono i nostri giganti. Così come tutte quelle persone che con la loro vita o con la loro sofferenza hanno tutto un mondo da darci, hanno saperi antichi che sono tradizioni e storia che ci appartengono, hanno nella voce, nel cuore, scritto sulla pelle i più alti valori del vivere umano e civile. Affidare l'anziano o l'adulto in difficoltà a famiglie o a persone in grado di dare un sostegno, non è solo salvare dalla solitudine e dalla malagevolezza, così come non è meramente un atto d'aiuto "socialmente dovuto", ma il preciso dovere che abbiamo, tutti, di salvaguardare un tesoro e un patrimonio che non può essere abbandonato, pena la perdita irreparabile di conoscenza, di storia, di memoria." (Dalla Presentazione).